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Nov.-Dic. 2011

Circoli

Sandro Guaschino & Casale Tricolore

Che i media facciano abitualmente disinformazione o, quando va bene, non-informazione, è cosa nota e risaputa. Ma a volte il travisamento della realtà è così clamoroso, così impressionante, che quasi si stenta a credere che un simile manipolazione possa essere veramente avvenuta.

A noi di Casale Monferrato, un episodio di questo genere è accaduto alla fine del 2009. Il 19 dicembre di quell'anno abbiamo organizzato un convegno storico per festeggiare la nascita di "Cuore Nero Casale Monferrato". In una sala veramente gremita, tutto si è svolto nel migliore dei modi, con il massimo ordine e con piena soddisfazione del pubblico e dei relatori. E' stata l'occasione per ricordare momenti importanti della nostra storia patria, ed è stata l'occasione, ricollegandoci a quei momenti e ai valori di quella storia in una sorta di "continuità ideale", per spiegare le intenzioni da cui nasceva il nuovo circolo: cioè l'intenzione di lavorare nel sociale, in modo spontaneo e disinteressato.

Tra il pubblico c'era Fabrizio Gambolati,  inviato da Il Monferrato, giornale locale di Casale, per scrivere un articolo sull'evento. Gambolati è (ed era, a maggior ragione, all'epoca) poco più che un ragazzino, praticamente un coetaneo dei ragazzi aderenti al nuovo circolo: insomma la condizione generazionale ideale per capirli e descriverli adeguatamente. Diligentissimo, ha seguito tutto il convegno, ha fatto domande, ha scattato foto, si è annotato gli interventi…

All'uscita dell'articolo siamo corsi tutti a leggerlo convinti di trovarvi, se non elogi (non pretendiamo troppo!), almeno un'esposizione serena ed imparziale, e invece… ci si è gelato il sangue nelle vene. Gli aderenti al nuovo circolo venivano descritti come violenti razzisti. Si affermava che il simbolo di Cuore Nero (il teschio) era indicativo delle loro intenzioni feroci. Anche l'abbigliamento di alcuni relatori (felpa e jeans) era descritto come tipicamente significativo di violenza e brutalità. Dulcis in fundo, si sosteneva che un relatore aveva espresso la volontà di andare in giro ad ammazzare qualcuno ed un altro aveva affermato che la persecuzione degli ebrei durante la II Guerra Mondiale non è avvenuta.

Ovviamente, tutto completamente falso. Tutto inventato di sana pianta.

Ma i lettori del giornale, come è naturale, hanno creduto a tutto, è così sui numeri successivi sono state pubblicate molte lettere di persone che si preoccupavano della costituzione nella nostra città di un'associazione di criminali, mentre altri (ad es. il presidente della locale comunità israelitica) chiedevano a gran voce l'intervento della magistratura.

A nostra volta abbiamo cercato, con numerose lettere di smentita e richieste di rettifica, di ripristinare la verità, ed infine, sul numero del 15.1.2010 (quindi un mese dopo!), il direttore di Il Monferrato ha pubblicato un breve articolo in cui si scusava se, involontariamente, aveva diffuso un'immagine sbagliata del circolo! Grazie, ma chi ha letto l'articolo di scuse affondato in una pagina interna? Quasi nessuno, mentre tutti hanno letto per un mese che gli aderenti a Cuore Nero Casale Monferrato erano dei pericolosissimi fuorilegge!

Che tristezza. Che squallore. Questi miseri personaggi non esitano a distruggere l'immagine pubblica di una quantità di persone pur di portare avanti il loro vuoto, idiota e maniacale credo ideologico. Fanno solo compassione. 

 

Alberto  C.

CASALE TRICOLORE

 

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