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Gian Maria Guasti

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MONCUCCO TORINESE, UNA VERGOGNA NAZIONALE

Gian Maria Guasti

   

Domenica 18 luglio il Comitato "Il Messaggio dell’Imperatore’’ ha provveduto alla tumulazione dei poveri resti recuperati nella tragica Foiba di Moncucco. Nella primavera rossa 1945, in queste cave sono stati gettati, molti ancora vivi, legati con filo di ferro gli uni agli atri alcune centinaia di soldati della RSI che si erano già arresi.

Questo Comitato, sorto per iniziativa del Prof. Corino, si propone il re-cupero e la tumulazione dei resti in terra consacrata.

Dopo oltre due anni di boicottaggi, ostruzionismi e silenzio stampa, finalmente una sentenza giuridica ci ha concesso di provvedere alla degna sepoltura del poco potuto recuperare. Già, perché la sentenza che definisce i resti appartenenti a non meno di cinque ed al massimo quarantaquattro individui, se non faziosa è certamente discutibile. Si tenta di passare al silenzio una tragica pagina di mattanza partigiana troppo vergognosa ed eclatante perché possa essere conosciuta.

Persino il Sindaco rosso di Moncucco ha tentato l’abuso di provvedere nascostamente alla tumulazione, nel tentativo vano di evitare una nostra cerimonia.

La risposta è stata pronta. La domenica successiva, 18 luglio u.s., malgrado il pochissimo tempo a disposizione e l’impossibilità di emanare circolari, oltre un centinaio di persone, fra cui moltissimi giovani, con alla testa i responsabili del Comitato ed i labari delle varie Associazioni combattentistiche, hanno sfilato per il paese di Moncucco diretti al cimitero dove si è svolto il rito funebre con l’intervento del locale parroco.

Dopo la S. Messa hanno preso la parola il Consigliere Comunale Mosso, il Prof. Corino e l’ex combattente RSI G.M. Guasti. Questa la cronaca dei fatti.

La realtà appartiene alla voluta opera di mutismo da parte di uno Stato complice della faziosità e dell’odio che continua dopo oltre mezzo secolo.

Chi siamo noi? Nulla per tutti i governi che si sono succeduti dal dopoguerra. Dei nostri morti non si deve parlare perché gli assassini sono proprio loro, quelli che al seguito delle armate alleate hanno potuto assurgere al potere, gonfiando ad arte ogni azione partigiana ed eroicizzando i peggiori misfatti, compresa la glorificazione dell’assassinio di via Rasella a Roma.

Un mutismo di Stato è stato fatto scendere su tutti i crimini commessi dalla delinquenza politica armata che, approfittando della resa delle forze della RSI non più belligeranti, hanno massacrato, torturato, violentato le donne, rubato e commesso ogni sorta di crimine nel nome di una libertà che gronda del sangue innocente di oltre centomila vittime, colpevoli solo di vestire una divisa.

E la ulteriore vergogna è sotto gli occhi di tutti.

Nella vicina ex Jugoslavia avvengono stragi, stupri ed orrori che la stampa ufficiale condanna con toni roboanti, mentre continua a tacere su quanto avvenuto in Italia, che nel confronto è l’Epopea Balcanica moltiplicata centinaia di volte.

Si spendono cifre enormi per recuperare dei corpi stranieri, mentre per le oltre centomila vittime italiane non solo non si deve parlare, ma se ne impedisce il recupero anche a colpi di legge.

Questa è la tragica realtà di un paese con assassini e figli di assassini al potere. Proprio così, perché se pure l’amnistia Togliatti (complice dei crimini Staliniani) ha decretato la non punibilità, sempre di assassini si tratta.

Un giorno forse non lontano si arriverà alla verità storica ed allora un grande velo di vergogna coprirà il cielo di questa nostra sventurata Nazione. Per ora possiamo solo vergognarci.

VERGOGNA per coloro che hanno commesso quei crimini dopo la fine della guerra, perciò in tempo di pace.

VERGOGNA per i capi che potevano impedire gli eccidî di tanti innocenti e non lo hanno fatto.

VERGOGNA per gli uomini di governo succeduti in 54 anni, che hanno sempre consapevolmente taciuto e coperto ogni tentativo di verità.

VERGOGNA per le Autorità Ecclesiastiche che predicano l’amore ed il bene, ma che su questa pagina tragica hanno sempre taciuto.

VERGOGNA per i mezzi di informazione ed i loro sommi scrittori che tacciono volutamente su fatti così gravi della Storia Italiana.

VERGOGNA per coloro che, a conoscenza dei luoghi di sepoltura selvaggia, hanno sempre taciuto e continuano a tacere rendendosi complici degli assassini.

L’opera che questo Comitato svolge per riuscire a dare finalmente, senza odio né rivalse, una degna sepoltura a questi morti è ammirevole, soprattutto PER NON CONTINUARE AD AVERE VERGOGNA.

   

NUOVO FRONTE N. 195 Ottobre 1999.

(Indirizzo e telefono: vedi PERIODICI)

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