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Art. 24/05/2013

Circoli

Sandro Guaschino & Casale Tricolore

TESTO INTEGRALE SULLA CONFERENZA - GIU’ LE MANI DALLA SIRIA “LE VERITA’ NASCOSTE NON DETTE SULLA SIRIA”- INVIATO AL MONFERRATO E “CENSURATO” IN PARTE! 

 

L’occasione è stata unica. La conferenza “Giù le mani dalla Siria” organizzata dai Circoli culturali Sandro Guaschino e Casale Tricolore, sabato pomeriggio scorso presso l’auditorium Santa Chiara, ha avuto davvero una consistenza ragguardevole in quanto portatrice di «informazioni senza filtri o censure», come ha spiegato il vice presidente del Circolo Guaschino, Fabrizio Carpignano nel dare inizio al pomeriggio. Buona è stata anche l’affluenza di pubblico tra i quali l’Assessore Gianni Farotto, i consiglieri Emanuele Ugazio e Paolo Cardettini e l’on. Marco Botta.

Il coordinatore di Casale Tricolore, Alberto Costanzo, ha relazionato per primo evidenziando come in Siria stia succedendo qualcosa di anomalo: «C’è una guerra – ha spiegato – che ci viene presentata come “guerra civile”, un’insurrezione che invoca democrazia contro il “tiranno Assad”. Ma se si approfondisce si scopre che, in realtà, è in corso quella che la rivista Limes ha definito la “Prima guerra mondiale locale”». Il carico, dunque, è già posto sul piatto: una tavola rotonda di contro-informazione sulle vicende siriane volutamente oscurata dai media internazionali. «Il Financial Times ha scritto che solamente il Quatar ha stanziato 3 miliardi di dollari, una cifra esorbitante per una guerriglia civile, per poi scoprire che ogni cosiddetto ribelle ha uno stipendio mensile. E’ evidente che siamo di nuovo di fronte all’ingerenza sulla sovranità di uno stato».

I due successivi ospiti sono stati due rappresentati del Fronte Europeo per la Siria. Carlo Pezzolesi ha descritto l’attività di informazione del Fronte, che è davvero di dimensioni europee, e spiegato come la campagna di disinformazione sulla Siria porti anche alcuni Tg ad «allestire veri e propri set cinematografici per riprodurre scene di guerra». Jacopo Trionfera ha, invece, tracciato un dettagliato excursus sulla storia siriana sui fronti interni ed esteri.

Ospite d’eccezione è stato, infine, un siriano, Ouday Ramadan, da anni ormai impegnato a girare l’Europa per spiegare com’è davvero la situazione nel suo paese d’origine. Partito da una valutazione tra la moneta siriana e l’euro, Ramadan ha notato: «La Banca nazionale siriana non ha alcun signoraggio, la nostra moneta non è stampata da banche private come i vostri stati europei. Noi siamo sovrani e non accettiamo che un altro stato oltreoceano venga a insegnarci cosa dobbiamo fare». Dopo aver spiegato che anche la Siria non ha debito pubblico, ha descritto la condizione economica dei cittadini siriani i quali ricevono una sorta di "reddito di cittadinanza" sotto forma di forniture minime garantite gratuite (alimenti, gasolio per il riscaldamento, casa garantita, ecc.). Molto singolare anche il suo ricordo di due anni fa: «Nell’aprile 2011, quando mi hanno avvisato dell’inizio delle ribellioni, mi sono precipitato in piazza  per poi trovare nessuna rivolta. Abbiamo girato la Siria in lungo e in largo per trovare uno straccio di rivolta ma nulla. Abbiamo registrato tutto il nostro viaggio ma nessuna emittente ha accettato di trasmetterlo. Un amico, invitato in una trasmissione Rai in quanto testimone siriano, nel momento in cui hanno saputo quello che avrebbe voluto dire, è stato estromesso dalla trasmissione. La macchina propagandistica è enorme».

Sul finire di intervento, Ramadan ha parlato dei problemi religiosi: un islam siriano tollerante e ben diverso da quello “d’importazione” delle petromonarchie, e della condizione dei cristiani, «sempre tutelati dal governo di Assad», e massacrati dai ribelli finanziati dall’occidente.

 

M. R.

 

IL MONFERRATO

 

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