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Art. 19/07/2013

Circoli

Sandro Guaschino & Casale Tricolore

Un breve articolo apparso sul Monferrato del 9 luglio evidenzia lo stato di penoso degrado in cui versano le bandiere italiane esposte all'esterno di molti uffici pubblici.

L'osservazione è giustissima, ma se vogliamo affrontare questo argomento avendo a cuore la tutela della dignità e del decoro del nostro vessillo nazionale, anche altre cose vi sarebbero da dire.

Ad esempio, bisognerebbe ricordare che l'esposizione della bandiera è disciplinata da precise regole fissate dalla prassi, dal protocollo ed anche da leggi dello Stato. Queste regole stabiliscono i giorni in cui l'esposizione deve avvenire, la durata della stessa, l'orario in cui la bandiera deve venire alzata ed ammainata, ecc. 

Ma queste regole vengono quasi sempre disattese! E la bandiera rimane lì, giorno e notte, ininterrottamente, senza manutenzione, in balia della muffa e dei piccioni…

Ancora, varrebbe la pena di ricordare che il drappo azzurro con le dodici stelline dorate, che sempre affianca il Tricolore, NON è la bandiera dell'UE. Lo è stata nel passato, ma i Capi di Stato e di governo, che nel 2007 hanno firmato il Trattato di Lisbona, hanno deciso - con una scelta non casuale bensì dettata da forti motivazioni politiche che all'epoca hanno fatto discutere non poco - di eliminare ogni simbolo dell'Unione, compresa la bandiera. Oggi il drappo azzurro con le dodici stelline può rappresentare tante cose (il Consiglio d'Europa, l'euro, la BCE, le targhe automobilistiche, la Madonna, tutto quello che volete…) ma non l'UE. Né vale appellarsi alla legge italiana che prevedeva l'esposizione della bandiera europea (dpr 121/2000) perché quella legge è anteriore al Trattato di Lisbona e quindi alla soppressione della bandiera stessa.

E allora perché questa "cosa" viene affiancata al Tricolore, quasi avesse pari dignità?

Proprio in un momento di grave difficoltà che mette in discussione la coesione nazionale ed il senso stesso dell'esistenza dello Stato, i simboli della Patria meriterebbero più attenzione e consapevolezza. Chi pensa il contrario crede di essere moderno, e invece, poveretto, è vecchio, vecchissimo: si è perso due secoli di storia. 

 

A. C.

 

CASALE TRICOLORE  

 

 

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