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Art. 11/10/2013

Circoli

Sandro Guaschino & Casale Tricolore

Ho letto, con molto interesse, il bell'articolo del Collega Favretto sulla Resistenza, che segue quelli di Francia e le risposte di Beccaria e degli "Amici del Monferrato" del 5 luglio. Mi pare che l'iniziativa sia del tutto condivisibile e spero di veder presto i "Sentieri". Certo, sarebbe un'occasione, più unica che rara, per riesaminare il periodo anche tenendo conto degli ultimi sviluppi. Ce ne sono di importanti, che però cambiano un po' le carte in tavola e di cui discutere.

Il Sinistro Prof. Gianni Oliva (sia chiaro, sinistro per: appartenente all'area di sinistra - per brevità - scusate), nel suo recente bel libro sull'otto Settembre fa un quadro alquanto diverso dall'icona resistenziale; tra l'altro: una perla per i Casalesi, il Generale Cavallero era un Antifascista e fu fucilato dai Tedeschi. Una bella notizia per i bercianti contro i Giardini… Il Sinistro (vedi sopra) Prof. Luzzatto, che nel suo splendido "Partigia" rivela che i partigiani casalesi erano odiati dai valdostani per la loro violenza e avidità, tanto che se ne dovettero fucilare due dagli stessi compagni con la partecipazione di Primo Levi. Il Sinistro (vedi sopra) Giampaolo Pansa che da tempo - altro che Tetralogia, siamo al nono libro - sta denunciando "Di che lacrime grondi e di che sangue" la Resistenza. Ma soprattutto il Sinistro (vedi sopra) Prof. Romolo Gobbi, che nel suo trattato sui "Miti della Resistenza" già molti anni or sono fece giustizia della Vulgata, criticando in modo nettissimo i libri di Massola (modesto racconto di un immodesto funzionario di partito) e del mitico Battaglia.

In soldoni e sintetizzando, per esempio: non ci fu alcuna adesione popolare di massa, almeno fino al 25 aprile; dopo il 26 senza dubbio. Solo che, per cento partigiani, si contarono trecento tessere. Ma forse esagero. Lo sport preferito dagli Italiani è la corsa in aiuto… ecc. ecc.

Mi fermo a questi quattro ottimi Autori Sinistri (vedi sopra), ma ricordo anche che a Casale il Chiarissimo Collega Cappa, ex presidente ANPI, ha scritto cose fondamentali, che non possono essere dimenticate. E poi il Dott. Cavallero e la sua eccezionale ricerca sui Caduti Piemontesi. Quindi creiamo pure una struttura che si dedichi ai "Sentieri resistenziali" e che però si ricordi delle, diciamo così, variazioni sul tema. E che sia presente anche qualche rappresentante degli "Altri", quelli che secondo il Sinistro (vedi sempre sopra) Pansa hanno il diritto di dire la loro. Una frase di Pajetta era: -tra la verità e la rivoluzione preferisco la rivoluzione-, a me della rivoluzione non può importare di meno, ma la Verità è un bene assoluto. Da ristabilire. Alla faccia di Pajetta.

 

Pino Carrato

 

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